Qigong

Il termine Qigong (Chi Kung) si riferisce ad una serie di pratiche ed esercizi collegati alla medicina, alla religione e alle arti marziali tradizionali cinesi. Si pratica generalmente per il mantenimento della salute e del benessere fisico e mentale, tramite la cura, l’accrescimento e la buona circolazione dell’energia interna: il Qi. Esistono molte tecniche e scuole di Qigong sia mediche che marziali, ognuna con precipue finalità, ma tutte sono accomunate dalla stessa metodologia di allenamento: rilassamento, concentrazione mentale, controllo della respirazione, cura della postura e del movimento.

STORIA

Qigong, alla lettera lavoro (gong 功) sull’energia (qi 气), è un termine di uso piuttosto recente. La parola è composta da due caratteri:

QI che designa l’energia o il soffio vitale, ossia la sostanza che, secondo la visione cosmologica e medica cinese, permette la vita nell’universo.

GONG, che ha il significato di abilità o compimento, descrive il lavoro costante che porta al conseguimento di un determinato risultato.

I due caratteri sono a loro volta scomponibili in parti minime (in cinese “radicali”): si osserva come il carattere QI viene composto da due parti, la prima descrive il vapore (anticamente delle nuvole) mentre la seconda rappresenta il riso. Alcune interpretazioni di questo carattere pongono l’accento sulla natura ambivalente del QI nella filosofia e nella medicina cinese, vale a dire un sostanza materiale (rappresentata dal riso) e immateriale (rappresentata dal vapore) allo stesso tempo. Il carattere GONG invece è composto dal radicale LAVORO e dal radicale FORZA

Considerando la diversità fra scuole, teorie e metodi, il termine Qigong non trova una definizione univoca e soddisfacente. Tra le migliori definizioni moderne si ha quella adottata dell’equipe di esperti cinesi e occidentali raccolti intorno al progetto Qigong Study in Chinese Medicine:

Il Qigong è l’abilità raggiunta attraverso l’esercizio congiunto di corpo e mente, capace di reintegrare l’armonia delle tre componenti essenziali dell’essere umano (corpo, respiro e pensiero)

Il Qigong quindi può essere considerato come un regime psico-somatico che combina movimento, controllo del respiro e meditazione con uno scopo ben preciso: riprodurre e riformulare un modello di movimento che, mentre permette al corpo di riacquistare la sua istintiva reattività e di ricomporsi in un’unita, ne attiva singolarmente, ma contestualmente, le singole componenti energetiche e psichiche, materiali e meccaniche. Allo stato attuale delle ricerche di settore, sappiamo che questa parola apparve per la prima volta in epoca Jin (265-420) all’interno di un testo scritto dal maestro daoista Xu Xun, Memorie della dottrina della pura luce (Jingming Zongjiao lu 净明宗教录). Il termine rimase tuttavia del tutto inutilizzato fino al XX secolo.

Prima degli anni ’50 del XX secolo le numerose scuole e i numerosi metodi che oggi vengono classificati sotto il nome di Qigong possedevano ognuna una propria dicitura a seconda della tradizione a cui si ricollegavano, oppure in base alla funzione svolta: Chanding 禅定 (vuoto di mente) nel Buddhismo, Zuowang 坐忘 (sedersi e dimenticare) nel Confucianesimo, Daoyin 导引 (condurre e guidare) e Xingqi 行气 (mettere in movimento l’energia) nella M.T.C., Tuna 吐纳 (esalare e inalare) nel Daoismo, Neigong 内功 (lavoro interiore) nelle arti marziali etc.

La parola Qigong venne adottata ufficialmente nel 1955 dal Tangshan Qigong Sanitarium nella provincia dello Hebei, dopo che il fondatore di questo istituto, il dott. Liu Guizhen (1920-1983), ottenne dal Ministero della Salute cinese l’approvazione del suo piano clinico “Terapia del Qigong” per il trattamento di alcune malattie.  Il dott. Liu Guizhen nel suo libro Terapia pratica del Qigong (Qigong liaofa shijian 气功疗法实践) scrisse:

Perché lo si chiama Qigong? La parola “Qi” rappresenta il respiro,“Gong” descrive la pratica del costante aggiustamento di respiro e postura.

In seguito il dott. Liu, durante la revisione del suo libro nel 1982, ampliò questa definizione:

In accordo con la teoria dei testi antichi, il nome di questa pratica deriva dal metodo di auto coltivazione e accrescimento del proprio Zhengqi (Qi corretto). Ritengo che il termine “Qi” non si riferisca soltanto al respiro, ma includa il concetto di Zhengqi all’interno del corpo

Volendo dare alcune coordinate storiche del Qigong, possiamo dire che, allo stato attuale delle conoscenze di settore, l’utilizzo delle ginnastiche come forma di mantenimento della salute e cura delle malattie risale alla più remota antichità cinese. Ritrovamenti archeologici hanno portato alla luce alcuni manufatti che raffigurano scene di danze sciamaniche con delle posture molto simili ai metodi di chinesiterapia e respirazione.

Ad esempio nel 1975 è stata riportata alla luce una giara risalente al Periodo Majiayao (circa 3000 a.C.) che rappresenta, secondo gli esperti una figura umana nella posizione cosiddetta “ingoiare il soffio” (Fu Qi 服气) oppure della postura del “palo eretto” (Zhanzhuang 站桩), entrambe molto tipiche nelle ginnastiche cinesi.

Durante la dinastia Zhou le danze rituali si svilupparono diventando vere e proprie forme di ginnastica. Notizie di questi esercizi ci vengono dalle iscrizioni sui famosi bronzi di quest’epoca.

Le prima testimonianza autorevole riguardo ad alcune caratteristiche fondamentali delle ginnastiche mediche nella Cina antica si ritrova nel Laozi, il testo fondamentale del Daoismo antico. Sebbene l’autore di questo testo filosofico non parli esplicitamente di esercizi fisici, tuttavia in alcuni passaggi si rintracciano alcuni elementi fondamentali per la teoria e la metodologia delle ginnastiche mediche, indice questo da una parte dell’influenza profonda esercitata dal daoismo sul Qigong, soprattutto in termini di “ricerca della longevità” , “”nutrire la vita” e “conformarsi con le leggi della natura”, dall’altra dell’antichità di alcune pratiche.

Si legge ad esempio nelle varie stanze del libro:

Svuotare la mente e riempire la pancia

Nel concentrare il soffio vitale fino a renderlo vapor leggero, saprai fare come l’infante?

Il vuoto assoluto come limite, mantenere la tranquillità.

Tutte indicazioni utili per la ricerca spirituale del Dao, come mezzo di liberazione e della ricerca materiale della longevità corporea.

In un altro caposaldo del taoismo antico, lo Zhuangzi, si trovano invece riferimenti espliciti alle pratiche corporee e una descrizione di esse. ad esempio si trova questo famoso passaggio:

Soffiare e ansimare, espirare e inspirare, liberarsi di tutto quello che è vecchio e immettere il fresco, il nuovo, contraendosi come l’orso e distendendosi come gli uccelli. Tutto questo aiuta a prolungare la vita

Ciò che cattura più l’attenzione è la similitudine con i due animali, ancora oggi utilizzati in alcune sequenze di ginnastica.

Durante il periodo degli Stati Combattenti le ginnastiche mediche cinesi continuano a svilupparsi e con esse anche la teoria che le sostiene. in un manufatto di giada risalente a questo periodo si trova una descrizione minuziosa del processo di conduzione del Qi all’interno del corpo.

All’interno del testo più importante per quanto riguarda la Medicina Tradizionale Cinese, si trovano numerosi riferimenti a pratiche respiratorie e ginniche. Nel capitolo Trattato sulla naturale verità della remota antichità si trova scritto ad esempio: Rimanere distaccati e con mente vuota e il Qi genuino potrà scorrere facilmente. Conservare l’essenza e nessuna malattia potrà insorgere. Immettere ed emettere essenza e l’energia vitale (Jing Qi), concentrare lo spirito per mantenere il suono della mente, i muscoli e la carne uniti come una sola cosa.

Nel 1964 dalla tomba di Ma Wang Dui presso Changsha (provincia dello Hunan) vennero riportati alla luce un volume di seta dipinta intitolato Abbandonare il cibo e nutrirsi di Qi e un dipinto su seta intitolato Illustrazioni del Daoyin risalenti al secondo secolo a.C.. Il Daoyin, alla lettera “condurre e assorbire” è considerato una delle forme più antiche di Qigong. Il rotolo presenta quarantaquattro figure con relativa didascalia in differenti posizioni di ginnastica dove si espongono alcuni Esercizi di mobilitazione dei muscoli degli arti inferiori e superiori. Rappresenta il più antico documento illustrato di ginnastica medica cinese. In tempi moderni sono state ricostruite delle sequenze sulla base delle illustrazioni e delle didascalie.

In epoca Han ci fu uno sviluppo molto significativo per le pratiche di Qigong.

Non a caso ad uno dei più illustri teorici della medicina dell’epoca, il medico Hua Tuo, considerato dagli studiosi il “galeno cinese”, viene attribuita l’invenzione di alcuni esercizi per liberare la circolazione del sangue e prevenire le malattie, raccolti sotto il nome di Wuqinxi (alla lettera “il gioco dei cinque animali”) che ancora oggi viene praticato dalla maggior parte delle scuole e degli studiosi delle ginnastiche mediche.

Durante i secoli successivi il settore delle ginnastiche si sviluppa ulteriormente grazie al contributo dei maestri taoisti, i quali posero molto l’accento sulle pratiche corporee, come mezzo di liberazione.

I personaggi fondamentali di questo periodo sono Ge Hong, maestro daoista e esperto di alchimia, il quale sviluppò il concetto di “respirazione fetale” (Tai Xi 胎吸), uno dei metodi respiratori più profondi del Qigong, che troverà uno sviluppo significativo nei secoli successivi.

L’altro è Tao Hongjing a cui è attribuita l’invenzione dell’esercizio dei Sei Suoni (Liuzijue) un metodo che utilizza alcuni suoni che si riflettono sugli organi e sui visceri.

Durante le dinastie sui e tang il Qigong viene incluso in alcuni importanti testi di medicina, come metodo di trattamento per alcune malattie. Contemporaneamente all’interno della tradizione taoista comincia a prendere forma il concetto di “Alchimia interiore” (neidan), che darà i suoi frutti nei secoli successivi come metodo di autocoltivazione interiore attraverso l’uso congiunto di corpo e mente, apportando significativi miglioramenti alle ginnastiche mediche.

Durante le dinastie Song, Yuan e Ming lo sviluppo della tecnologia di stampa permette la pubblicazione e la circolazione di molti testi riguardanti non solo la medicina, ma anche i metodi di Qigong.

Nasce in questo periodo uno degli esercizi “classici”, tuttora praticato dalla maggior parte degli studiosi di Qigong: il Baduanjin (le otto pezze di broccato). Trattasi di 8 esercizi per l’allungamento di tendini e muscoli, ognuno con precipue funzioni ed effetti sull’organismo, attraverso il sistema di corrispondenza di organi e visceri secondo la visione del corpo cinese. La teoria di questo esercizio infatti è molto ampia e presuppone una buona conoscenza dei canali energetici e del loro percorso, nonché dei punti di agopuntura.

Essendo uno degli esercizi più popolari sin dall’epoca Song, se ne contano oggi numerose varianti (circa venti). Nel tempo le scuole di questo esercizio si sono differenziate in Wen Baduanjin (baduanjin del letterato), praticato maggiormente al Sud e caratterizzato da una più semplice e leggera esecuzione dei movimenti e Wu baduanjin (baduanjin del guerriero), di tradizione settentrionale, molto più complesso e impegnativo a livello fisico.

Durante l’ultima dinastia cinese appaiono opere dedicate esclusivamente al Qigong, sciolte dal contesto medico, indice di una emancipazione delle ginnastiche mediche come disciplina a se stante.

Un altro fattore determinante per il Qigong è la nascita e lo sviluppo degli “stili interni” delle arti marziali come il Taijiquan, il Baguazhang e lo Xinyiquan, i quali si caratterizzano per un legame molto stretto con il Qigong, poiché ne incorporano e ne interpretano la teoria e i metodi. Le vecchie generazioni di maestri marziali utilizzarono sapientemente le proprie conoscenze sulle meccaniche corporee, combinandole con le conoscenze millenarie di gestione e controllo di corpo-respiro-mente per dirigere il flusso del qi nel punto di forza (pugno, calcio), determinando così una fusione dei metodi di combattimento e delle ginnastiche mediche.

Dopo il 1911, con la caduta dell’impero millenario, numerosi intellettuali si dedicano alla ricerca, il recupero e lo sviluppo dei metodi antichi. Nuovi esercizi sorgono diventando molto popolari. Questo è il caso degli Esercizi da seduti di Yin Shizi creati da Jiang Weiqiao e il metodo della “piccola circolazione celeste”.

Dopo il ’49 le ricerche compiute negli ultimi decenni cominciano ad essere considerate dal punto di vista scientifico. nel 1955 il ministero della salute cinese approva il protocollo di Liu Guizhen per la terapia con il Qigong. Nel 1957 apre il primo ospedale di qigong a Shanghai. Nel 1978 iniziano le ricerche avanzate sul qigong contemporaneamente alla diffusione a livello popolare del Qigong come pratica per la salute, che determinerà la nascita di molte scuole e a volte “sette” che utilizzano le ginnastiche energetiche per scopi salutistici e pseudo-religiosi.

CLASSIFICAZIONE

Classificazione delle forme di Qigong per tradizione e scuola

  • Qigong medico

Il Qigong medico è atto a prevenire e trattare le patologie, preservare la salute e prolungare la vita. Allʼinterno del classico più antico della medicina cinese, Classico interno dellʼImperatore Giallo, fra i vari metodi per conservare la salute e curare le malattie viene riportato un particolare metodo di ginnastica: il Daoyin 导引 (condurre e guidare). Questo può essere considerato come la prima forma di ginnastica medica cinese, la cui eredità è rimasta viva allʼinterno di molte forme di Qigong ancora in uso.

Tra le forme moderne di Qigong medico si trovano: Liuzijue 六字诀 (le sei formule), Wuxingzhang 五行掌 (palmo dei cinque agenti) e molti altri.

  • Qigong confuciano

Il Qigong di tradizione confuciana pone lʼaccento sullʼaccrescimento e la nutrizione del proprio Qi allo scopo di “coltivare se stessi, armonizzare la famiglia, governare lo stato e portare la pace nel mondo” (修齐治平).
Il Qigong confuciano è principalmente un Qigong meditativo e statico. La ratio di fondo di questo tipo di Qigong è quella di rinforzare il Qi attraverso la meditazione seduta. Il filosofo confuciano di epoca Ming (1368-1644) Zhu Xi consigliava di “dedicare metà giornata alla lettura e metà giornata alla meditazione”.

La forma più rappresentativa di questo tipo di Qigong è il metodo Wangzuofa 忘坐法 (dimenticare sedendo).

  • Qigong daoista

Questa forma di Qigong è rappresentata dallʼarte dellʼAlchimia interna (Neidan 内丹) tipica della tradizione daoista. Il Qigong daoista ha giocato un ruolo di spicco nella storia delle ginnastiche mediche cinesi, poiché ne ha sviluppato maggiormente i contenuti.
La pratica di questa tipologia di Qigong pone lʼaccento su vari aspetti: nutrire la vita (yangsheng 养生), ottenere la longevità senza invecchiare (chang shou bu lao 长寿不老), tornare allʼunità primordiale.

La teoria basilare di questo tipo di Qigong è quella di agire in modo spontaneo, senza alcun artificio e tornare alla natura. Le forme di Qigong daoista consistono nei metodi Dao Yin (condurre e guidare), Tu na (inalare ed espirare), trovare il centro, respirazione embrionale (tai xi 胎吸).

La forma più rappresentativa di questo tipo di Qigong è il Zhou Tian Gong 周天功 (Lavoro del Circolo Celeste).

  • Qigong buddhista

Il Qigong buddhista pone lʼaccento sulla purificazione e la liberazione della mente nella prospettiva del raggiungimento dellʼilluminazione e del Nirvana.
Sebbene nessuna scuola buddhista chiami i propri esercizi respiratori e meditativi con il nome “qigong”, lʼaffinità di questi con le tradizioni e le forme di ginnastica medica/ calistenica presenti in Cina ha portato gli studiosi ad annoverare anche i metodi buddhisti allʼinterno della disciplina del Qigong.

Esistono diversi metodi di Qigong buddhista di tipo dinamico, molto vicini a quelli praticati allʼinterno delle arti marziali tradizionali cinesi, tuttavia la caratteristica fondamentale di questo tipo di Qigong è il lavoro profondo sulla propria mente in posizione statica (in piedi, seduti, sdraiati).

Il Qigong buddhista agisce principalmente su due aspetti: la cessazione (zhi 止), intesa come la riduzione progressiva, fino allʼannullamento, dellʼattività mentale, che rende la mente ferma e chiara come la superficie di uno specchio; la contemplazione (guan 观), ossia la visualizzazione e lʼinteriorizzazione dei principi fondamentali del Buddhismo stesso.

  • Qigong marziale

Le arti marziali cinesi sono legate indissolubilmente alla pratica delle ginnastiche mediche/ calisteniche, sia perché ne condividono lo stesso retroterra culturale, sia per la mutua influenza che hanno esercitato nel tempo le une sulle altre. Le tecniche di Qigong sono debitrici dellʼattenta analisi condotta dalle arti marziali cinesi (wushu) sulle dinamiche cinetiche. Le arti marziali dʼaltra parte devono alle ginnastiche mediche/calisteniche quei metodi e quelle tecniche che consentono di trasformare il corpo umano in unʼarma da guerra.

Il cosiddetto Qigong marziale rappresenta una delle branche più diffuse delle forme di Qigong, poiché costituisce il risultato della combinazione della sapienza tecnica e teorica delle arti marziali e della medicina tradizionale cinese.

  • Qigong tradizionale/folcloristico

Esistono alcuni metodi di Qigong che non sono classificabili allʼinterno delle categorie sovraesposte, questo perché la loro tradizione è stata conservata soltanto allʼinterno di alcune famiglie, attraverso un insegnamento individuale maestro-discepolo (la maggior parte delle volte padre-figlio) e solo raramente avvalendosi di scritti specifici.

Classificazione delle forme di Qigong per metodologia

Tutte le forme di Qigong possono essere classificate sulla base della metodologia di allenamento: qigong statico, qigong dinamico.

  • Il Qigong statico (in piedi, seduti, sdraiati), detto anche Qigong interno, si focalizza maggiormente sulla respirazione (tu na), sulla visualizzazione e sulla pacificazione dellʼattività mentale. Questo tipo di qigong può presentare dei piccoli semplici movimenti corporei. Il qigong statico allena lʼessenza (jing), il Qi e lo spirito (shen).
  • Il Qigong dinamico, detto qigong esterno, è incentrato sulla pratica corporea attraverso lʼallineamento postulare, il controllo del respiro e del movimento. Il qigong esterno lavora sul rinforzamento e il miglioramento delle funzioni dei tendini, dei muscoli, delle ossa e della pelle.

Unʼulteriore divisione può essere fatta allʼinterno del Qigong dinamico, il quale si divide in Qigong con movimenti fissi (forme o brevi movimenti codificati) e Qigong con movimenti spontanei (è il praticante che si muove spontaneamente).

Classificazione delle forme di Qigong per livello dʼazione

La classificazione delle forme di Qigong può essere fatta in base allʼazione che ogni forma esercita sui cosiddetti tre livelli (corpo, respiro, mente).
Ogni forma di Qigong agisce congiuntamente sui tre livelli: armonizzando la forma del corpo (tiao shen 调身) attraverso lʼallineamento postulare, la cura del movimento e del bilanciamento corporeo; armonizzando il respiro (tiao xi 调吸), attraverso la regolarizzazione della durata, della profondità e della modalità dei respiri; armonizzando la mente (tiao xin 调心), attraverso la pacificazione del pensiero, la visualizzazione del respiro e del Qi.

Alcune forme di Qigong tuttavia pongono lʼaccento su un determinato livello, senza però trascurare gli altri. Sulla base di ciò molte forme si possono distinguere in base al proprio livello dʼazione.

Classificazione delle forme di Qigong per caratteristiche

Lʼinfluenza reciproca e la condivisione dei medesimi principi teorici e pratici delle varie forme di Qigong rende molto difficile una catalogazione netta e precisa delle stesse secondo i criteri sopra citati. Per questo, basandosi sulle caratteristiche tipologiche, le varie forme di Qigong vengono inserite allʼinterno di cinque categorie maggiori.

  • Forme “Dao yin”, caratterizzate dalla cura del movimento del corpo (es. wuqinxi, baduanjin, yijinjing, xisuijing) e forme di auto-massaggio.
  • Forme “Tu na”, caratterizzate dal controllo del respiro (es. Liuzijue).
  • Forme meditative e rilassanti, caratterizzate dalla concentrazione mentale (qigong buddhista)
  • Forme di visualizzazione caratterizzate dal mantenimento della presenza mentale e dalla contemplazione.
  • Forme di “circolazione celeste” caratterizzate dalla manipolazione del Qi attraverso i meridiani.

TEORIA

Come definito dal dottore Liu Tianjun il qigong è lʼabilità raggiunta attraverso lʼesercizio congiunto di corpo e mente, capace di reintegrare lʼarmonia delle tre componenti essenziali dellʼessere umano (corpo, respiro e pensiero)

Le tre componenti dell’essere umano costituiscono i tre campi dʼazione del Qigong e prendono il nome di tre armonizzazioni (san tiao 三调). Questo termine si riferisce al lavoro di riconduzione dei tre livelli ad uno stato di primordiale naturalezza, in accordo con il ritmo naturale del ambiente interno ed esterno. Il carattere “tiao” 调 può essere tradotto come “allineamento”, “accordatura”, “regolarizzazione”, “armonia”. Nella lingua cinese si utilizza questa parola per intendere lʼaccordatura degli strumenti musicali, ossia la regolarizzazione del suono sulla base di una nota data. Allo stesso modo quando si pratica Qigong occorre sintonizzare i tre livelli su frequenze più naturali, che per ragioni varie tendiamo a dimenticare.

  • Tiao Shen 调身 (Armonizzare, regolare il corpo)- Questo si divide in “lavoro sulla postura” (lian xing 练形), quando si regolarizza la postura in posizione statica, e “tecnica del corpo” (shen fa 身法), quando si regolarizza il movimento corporeo in fase dinamica. Essenzialmente, questo significa fare in modo che il corpo si allinei e si rilassi: ogni giuntura del proprio corpo deve raggiungere un rilassamento completo, ma vigile, cosicché anche la mente si rilassi di conseguenza. Secondo la M.T.C. quando vi è un disturbo in qualche parte del corpo, vuol dire che il Qi non scorre liberamente. Attraverso le tecniche che permettono il “Tiao Shen”, e quindi, attraverso la regolazione del corpo ed il raggiungimento dellʼequilibrio, si eliminano i blocchi di energia (Qi), che può così scorrere in modo fluido. Si lavora sullʼallineamento postulare, la regolarizzazione dei movimenti, il rilassamento muscolare in modo da favorire lo scorrimento del sangue e del Qi allʼinterno dei meridiani. In termini più occidentali, si punta al rilassamento di muscoli, giunture, e alla bonificazione dei tendini. La corteccia cerebrale entra in uno stato di inibizione protettiva, di tranquillità.
  • Tiao Xi 调吸 (Armonizzazione del respiro) – Regolare la respirazione, significa esercitare un controllo cosciente, ma non invasivo, sulla durata, la profondità e il ritmo del respiro. Questo controllo fa sì che lʼenergia presente nellʼatmosfera possa entrare ed essere utilizzata bene dal corpo, in modo da allungare la vita di tutte le cellule, e così anche la vita umana. Inoltre regolare il respiro serve a pacificare la mente, a potenziare le capacità del cervello, a far uscire le tossine dal corpo attraverso i polmoni e la pelle. La respirazione naturale dovrebbe essere regolare, lunga, sottile e profonda, ma mai forzata. Esistono diversi tipi di respirazione, a seconda dellʼesercizio praticato: respirazione normale, respirazione addominale, respirazione contro-addominale, respirazione “fetale”, respirazione con emissione di suoni etc.
  • Tiao Xin 调心 (Armonizzazione del cuore-mente) – Visto che cuore e mente sono indicati qui da un unico carattere (anticamente la sede della mente era considerata essere proprio il cuore), il lavoro di regolazione è questa volta rivolto al cuore-mente, come sistema di emozioni, sensibilità, reattività, apparato psicofisico. Questo terzo livello permette di sgomberare la mente da ogni preoccupazione, concentrare la mente sullʼandamento del respiro e del Qi attraverso i canali. La mente deve essere calma e rilassata come lʼacqua di un lago. Lo scopo più alto è non sentire più i limiti tra noi e la natura intorno a noi. Dal punto di vista mentale, quindi, il Qigong regola la corteccia cerebrale ed il cervello su cui sono riflessi i pensieri e le attività mentali. La visualizzazione e la meditazione sono potenti mezzi di regolazione delle emozioni, e attraverso quelle, degli impulsi nervosi che causano la produzione, tra lʼaltro di sostanze fisiologiche e chimiche (come lʼadrenalina, o la produzione della saliva). Si ha una sistematizzazione dellʼattività elettrica delle cellule cerebrali nella corteccia, e un incremento della stessa funzione cerebrale, con lʼentrata in uno stato inibitorio protettivo, che aiuta la riparazione degli organi interni. Regola la funzione del Sistema Nervoso Vegetativo, cura lʼipertensione, lʼulcera gastrica, la nevrastenia, diminuisce e riequilibra le secrezioni interne, abbassa il colesterolo e cura le malattie cardiovascolari. Migliora i focolai causati da riflessi patologici, tratta malattie croniche di cuore, fegato, polmoni, milza, nevrosi e cancro; può far aumentare la secrezione di bile, bilanciando così le funzioni digestive. Tutto questo avviene sempre se si fa un lavoro costante su tutti i componenti dellʼorganismo, e quindi, lavorando insieme con le tre armonizzazioni.