Tanglangquan

l Tanglangquan (Pugilato della mantide) è uno stile del Wushu tradizionale nato nel XVII secolo. Considerato in Cina tra i più feroci metodi di difesa, imita i movimenti e l’atteggiamento della mantide religiosa: forte, svelta e implacabile. Questo metodo è famoso per la velocità e la continuità delle tecniche, che non lasciano respiro all’avversario. Nel combattimento alterna movimenti leggeri ed elastici a colpi duri e devastanti. Caratteristica peculiare dello stile è l’utilizzo della “forza esplosiva” che scaturisce da un movimento totale del corpo. Il Tanglangquan è un sistema di autodifesa completo e un’ottima disciplina per aumentare coraggio, fiducia in sé e forma fisica.

La scuola cinese da cui discende il nostro insegnamento è quella denominata Qixing Tanglangquan (Pugilato della mantide delle sette stelle), una delle famiglie principali di questo stile, inserita nel 2008 all’interno della lista del China Intangible Cultural Heritage, programma di conservazione dei tesori culturali nazionali.

Nel nostro Centro proseguiamo la grande tradizione marziale della famiglia Lin di Laiyang, di cui siamo eredi diretti. Portiamo avanti con orgoglio e responsabilità l’eredità dei nostri maestri, continuando l’opera di trasmissione ed educazione dell’arte marziale secondo le regole antiche.

LEGGENDA

Wang Lang, stanco di esercitarsi con la sciabola, si inoltrò nel bosco che circondava il Tempio. Dopo poco che si era seduto sull’erba, per concedersi un po’ di riposo, la sua attenzione fu attirata da un debole rumore alle sue spalle. Quando si girò vide una scena concitata:una Mantide ed una Cicala che avevano ingaggiato un combattimento. I due insetti erano letteralmente avvinghiati, e Wang pensò che in poco tempo la Cicala, più grossa e pesante della piccola Mantide, avrebbe sopraffatto la sua avversaria. Invece, nonostante fosse più piccola, la Mantide era abilissima nel combattimento: attaccò l’insetto più grande con determinazione, afferrò e danneggiò le zampe e le antenne della Cicala con le sue tenaglie, arrampicandosi letteralmente sulla sua avversaria. Infine, la piccola Mantide ebbe il sopravvento sulla grossa Cicala. Affascinato da un così unico metodo di combattimento, Wang Lang prese tra le mani la piccola vincitrice e le disse dolcemente: “Può darsi che tu abbia qualcosa da insegnarmi…”. Quindi tornò e iniziò ad osservare le reazioni ed i comportamenti dell’animaletto. Per tutta la sua permanenza al Tempio, Wang Lang si dedicò all’attenta osservazione della sua Mantide: la stuzzicava con dei rametti ed analizzava il suo modo di afferrarli e di apprestarsi ad una vigorosa difesa. Wang Lang osservò che il piccolo insetto alternava movimenti stretti a colpi di grande distensione, unendo movimenti morbidi ad attacchi di estrema ferocia con una velocità fulminea. Creò inizialmente la teoria dei “12 caratteri principali”, altresì nota come “la mantide afferra la cicala”. Il risultato di queste lunghe ore di osservazioni fu il Tanglangquan, lo stile della Mantide Religiosa.

STORIA

Com’è consueto nel costume cinese, anche il Tanglangquan, come tanti altri stili del Wushu, tende ad affondare le sue radici nella leggenda. Soprattutto nei confronti del suo fondatore Wang Lang, la tradizione nelle varie scuole propende sempre a romanzare la storia della sua vita e della creazione del Tanglangquan. E’ possibile tuttavia ricostruire, non senza fatica (causa mancanza di fonti attendibili), alcune tappe della sua vita, lasciando il mito ed entrando nella storia.

Le opinioni sul periodo di nascita sia di Wang Lang che del Tanglangquan stesso sono spesso inconciliabili.

C’è chi ritiene che il fondatore dello stile sia vissuto a cavallo tra la dinastia Ming (1368-1644) e la dinastia mancese Qing (1644-1911) e di conseguenza che lo stile della mantide religiosa risalga circa a 370 anni fa. Secondo questa tradizione Wang Lang sarebbe stato un fervente patriota intenzionato a rovesciare la dinastia straniera e ripristinare la “splendente” dinastia Ming, e che si fosse ritirato nel monastero ai piedi del monte Song (provincia dello Henan) per approfondire le sue conoscenze marziali, già di altissimo livello.

Per questo suo carattere patriottico nello Shandong si è spesso identificata la sua figura con quella di Yu Qi, vissuto attorno alla seconda metà del 1700. Questi era un monaco del monastero di Laoshan (Shandong), grande patriota e difensore degli oppressi, costretto a rifugiarsi sotto mentite spoglie per sfuggire ai suoi nemici mancesi. Probabilmente proprio per questa analogia con le notizie tradizionali sulla vita di Wang Lang, alcuni praticanti di Wushu, convinti dell’identità tra Yu Qi e il fondatore del Tanglangquan, hanno eretto una statua in suo onore sul monte Lao.

Un’altra interpretazione pone Wang Lang molti secoli prima della dinastia Qing, ai tempi dell’imperatore Wu della breve dinastia dei Liang posteriori (907-923 d.C), durante il travagliato periodo delle “Cinque dinastie”. Wang Lang, anche noto col nome di Fa Ming, proveniva dalla città di Taiyuan nello Shanxi.

Alcuni documenti riportano la notizia che intorno a quel periodo ci fu a Shaolin un raduno di famosi guerrieri, al quale fu invitato lo stesso Wang Lang. Egli rimase nel monastero circa tre anni dove insegnò il suo metodo basato sull’imitazione del feroce insetto. Aveva creato inoltre il primo Taolu dello stile: Beng bu

Dopo la sua morte, il Tanglangquan di Wang Lang rimase nel tempio per molti secoli.

Nell’anno 961 ci fu un un monaco Shaolin di nome Fu Ju che contribuì enormemente allo sviluppo e alla sistemazione di tutto il corpus tecnico e teorico dello stile. Questi compilò un manuale marziale che racchiudeva l’essenza di diciotto diversi metodi di combattimento, tra cui anche il metodo della mantide di Wang Lang, considerato in grado di sconfiggere “tutti i nemici”.

Il Tanglangquan uscì dal tempio solo grazie al monaco taoista Shen Xiao, il quale lo diffuse tra la gente comune. Col passare dei secoli, come si è detto, il Tanglangquan andò a modificarsi e ad ampliarsi, dando vita a diverse scuole e famiglie.

Qixing Tanglangquan – Le sette stelle della mantide

Durante l’era “Dao Guang” (1821-1851), in pieno dominio mancese, nel distretto di Pingdu un uomo di nome Li Zhijian incontrò un forestiero che gli insegnò l’arte del Tanglangquan. In seguito Li entrò nel corpo di guardia a Jinan (Shandong), la sua fama di combattente era così grande che tutti lo conoscevano con gli epiteti di “Shandian shou” (mano di lampo) e “Kuai shou Li” (Li mano veloce).

Lasciato il suo lavoro il tredicesimo anno dell’era di Guang Xu, ormai in età avanzata, Li Zhijian tornò al suo paese cercando disperatamente un valido discepolo che portasse avanti la sua arte marziale.

Li aveva sentito parlare di un giovane di Fushan con un’ottima tecnica di combattimento e decise di andarlo a trovare per vedere di cosa era capace.

Il giovane era Wang Yunsheng , nato il 13 maggio del 1854 a Fushan, ad ovest di Yantai (Shandong) nell’ Hutong (tipico sistema di vicoli cinese) della famiglia Wang. Egli aveva studiato nel 13° anno dell’era di Tongzhi (1862-1874) il Chang Quan con Li Yichun priore nel tempio Yuhuang Dingyu ed all’età di 23 anni aveva aperto in casa propria una scuola di arti marziali. Così nel 24° anno di Guang Xu (1899) ricevette la visita le maestro Li Zhijian.

Li chiese al giovane di fargli vedere una piccola dimostrazione della sua tecnica, ma non prese molto seriamente l’esecuzione del giovane, il quale se ne risentì. Ma, nonostante fosse stato deriso dal maestro Li, il giovane Wang venne accettato come discepolo ed iniziò ad imparare l’arte del Tanglang Quan.

La scuola del maestro Wang Yunsheng si chiamava “Qixing” (sette stelle), è quindi probabile che il nome del Qixing Tanglang Quan derivi proprio dalla scuola di Fushan.

Tra i tanti discepoli che frequentavano la sua casa, Wang scelse come suo erede il discepolo maggiore e più forte “Gu Yuli” Fan Xudong .

Fan Xudong, conosciuto anche col nome di “Xiang sheng”, era del villaggio di Dahaiyang presso Yantai. Data la sua massiccia corporatura era soprannominato Fan “Da li” (Fan il possente), eccelleva negli esercizi di palmo d’acciaio “Tiesha zhang” e negli esercizi di “Luohan gong”.

Su di lui si racconta che un giorno, mentre camminava su un campo, due tori lo avessero attaccato. Fan per difendersi stese il primo con un calcio allo stomaco e vedendo il secondo arrivare si preparò a colpirlo con la mano destra. Al colpo di Fan il toro cadde immediatamente a terra morto. Questo aneddoto non fece che accrescere la fama del “possente”.

Verso la fine dell’era di Guang Xu (primi del ‘900) venne invitato in Siberia per degli incontri con i migliori lottatori russi, dove vinse molti titoli accrescendo ancora di più la sua fama di eccellente artista marziale.

Fan ebbe molti discepoli, tra i quali se ne contano cinque di grande importanza: Guo Jialu di Laiyang, Yang Weixin di Penglai, Lin Jingshan di Laiyang, Luo Guangyu di Penglai e Wang Zhuanyi di Yantai.

-Il primo Guo Jialu morì purtroppo giovane.

-Il secondo Yang Weixin insegnò nell’accademia “Jingwu” di Shanghai, tra i suoi allievi più meritevoli si ricordano Xiao Shubin , quest’ultimo insegnò alla scuola “Sì Jié” nella città di Dalian (nel Liaoning) a Zhang Qinghe, Fu Yougui e a molti giapponesi, essendo il Liaoning a quel tempo possedimento nipponico.

– Il terzo Lin Jingshan insegnò a Tianjin agli ufficiali sotto il signore della guerra Zhe Yupu, poi tornò a Yantai per insegnare nella scuola del suo maestro Fan Xudong. Ebbe come allievi Hu Yongfu , Shao Huating, Wang Chunshan, Lin Chunsheng (suo figlio maggiore), Mou Zhuanzu, Ling Huatang, Yu Tiantang (noto anche col nome d’arte Yu Hai , protagonista di molti film d’arti marziali a fianco del famossimo Jet Li), Zhong Lianbao e molti altri.

Hu Yongfu , che iniziò a praticare con il maestro Lin all’età di 25 anni, si trasferì a Dalian dove prese posto come insegnante nella scuola “Sì Jié” (I quattro eroi) dello stesso Xiao Shubin, e insegnò a Li Huitang (alias Li Zhanyuan), Li Ruinian, Xu Hongxun, Wang Qinggang.

Li Huitang (Li Zhanyuan), nato nel 1901 e morto nel 1992, fu un praticante molto risoluto durante gli anni di allenamento a Dalian. Iniziò nel 1941 ad insegnare a Qingdao (costa sud-orientale dello Shandong). Tra i suoi allievi annotiamo Kang Zhiqiang, Chen Leping e Wang Xiaohua, attualmente attivi nell’area di Qingdao.

Altro importante allievo del maestro Lin, durante il periodo in cui insegnò a Tianjin, fu Wang Zhuanlan, noto come Wang Xiaofei.

-Il quarto Luo Guangyu , nato nel 1888 a Yantai, iniziò a studiare col maestro Fan nel 1909. Insegnò all’accademia “Jingwu” di Shanghai e poi nelle altre filiali di questa a Guangzhou, Foshan ed Hong Kong. L’allievo più conosciuto (soprattutto in occidente) è Zhao Zhimin (Chiu Chi Man), maestro del famoso Li Jinrong (Lee Kam Wing).

-Il quinto in fine Wang Zhuanyi insegnò anche lui alla “Jingwu” e allo “Shandong club” di Shanghai per 8 anni. Nel 1952 iniziò poi ad insegnare a Dalian. Tra i suoi allievi ci sono Wang Maosheng, Ma Guangyou, Wang Wenzhang, Chi Xueyuan.

IL VENERABILE MAESTRO LIN JINGSHAN

Particolare attenzione prestiamo alla figura straordinaria del maestro Lin Jingshan, uno dei più importanti artisti marziali contemporanei, senza ombra di dubbio il più grande maestro di Qixing Tanglangquan del ‘900.

Nato nel 1885 a Laiyang nello Shandong, inizia la pratica marziale in tenera età sotto la guida di Fan Xudong. Fu un allievo molto devoto al suo maestro e totalmente dedito all’arte. I suoi allievi infatti raccontano che Lin, essendo tremendamente povero, da piccolo non potesse permettersi di studiare le arti marziali in una scuola. Così puntualmente ogni giorno spiava gli allenamenti presso la scuola del maestro Fan ed imitava tutto ciò che riusciva a rubare con gli occhi.

Un giorno però l’imponente maestro Fan si accorse del curioso bambino e lo invitò ad entrare. Il maestro chiese al piccolo Lin di mostrare ciò che aveva imparato spiando gli allenamenti e rimase stupito quando, vedendo l’esecuzioni, si accorse che il bambino era riuscito da solo a raggiungere una tale precisione.

Decise così di accettarlo nella sua scuola. Lin Jingshan con molta perseveranza studiava ininterrottamente ogni giorno.

Si dice che nessuno tra i suoi fratelli di allenamento riuscisse a tenergli testa nel combattimento. Infatti, nonostante la sua minuta corporatura, durante gli esercizi di sanda (combattimento libero), il giovane Lin riusciva sorprendentemente a tenere testa a gente come Guo Jialu, Luo Guangyu o Yang Weixin, i quali raggiungevano anche i 90 kg. Lin si allenava senza temere fatica o dolore, prestando molta attenzione alla cura dei passi e degli spostamenti per compensare lo svantaggio della sua piccola statura.

Dal 1911 al 1915 fu invitato a Tianjin presso il signore della guerra Zhe Yupu per addestrare gli ufficiali all’arte del combattimento. Tornò poi a Yantai dove sostituì il suo maestro nell’insegnamento. Si dice che fosse abilissimo nel maneggio della spada, del bastone Liuhe, della lancia Meihua, e della alabarda Chunqiu, divenute queste quasi proverbiali. Il suo palmo d’acciaio “tiesha zhang” era potentissimo ed eccelleva nel Luohan gong. Era un uomo molto onesto e non si risparmiava nell’insegnamento.

Nel libro della scuola scrisse tre grandi caratteri “还得学” (‘Hai dei xue’ bisogna ancora studiare) e spesso ricordava ai suoi allievi “l’arte non ha limiti, lo studio non ha limiti, i risultati non hanno limiti”.

Nel 1929 fu istituita nella scuola superiore “Yang juan” di Yantai una cattedra di Wushu e il maestro Lin Jingshan venne chiamato a tenere un corso di Tanglang Quan. Da questa scuola usciranno grandi artisti marziali, i quali, grazie alla severità del maestro, vinsero numerose competizioni locali.

Durante i tremendi anni della Rivoluzione Culturale (1967-1977), il maestro si ritirò nel suo paese natale Laiyang, dove insegnò fino al 1971, anno in cui morì il 1° Giugno all’età di 86 anni. Il maestro Lin ha lasciato un’eredità inestimabile per lo sviluppo del Tanglang Quan, non solo per la completezza e la raffinatezza dell’arte marziale, ma anche per il suo stimabile esempio di gentilezza, umiltà e perseveranza.